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Il talento è un seme, per germogliare deve subire uno shock.

Stai soffrendo per motivi legati al lavoro o alla realizzazione? Forse stai solo attraversando il tuo shock germinativo.

L’avete sentita? Sì che l’avete sentita, ne siamo sicuri!
Come cantava Faber Primavera non bussa lei entra sicura.
I raggi del sole più caldi penetrano la finestra, vi accarezzano una guancia, la mattina durante il caffè. Le passeggiate si fanno più lunghe, vi sbottonate il giubbino, vi togliete la sciarpa, alzate lo sguardo al cielo con quel sorrisetto compiaciuto di chi dice “Bentornata”.

Aria di primavera è aria di risveglio e di rinascita… di gemmature e di germogli.
E oggi parliamo proprio di questo: germogliare.

La comprensione della nostra realtà, delle faccende umane, passa attraverso la comprensione dei fenomeni di Madre Terra.
Con un po’ di creatività (ma forse nemmeno troppa), abbiamo pensato alla realizzazione personale come ad una pianta, e al nostro talento come ad un seme.
E quindi, per rimanere nell’analogia, prima di dare frutto – di realizzarci – il nostro talento deve germogliare.

Addentrandoci appena nel meraviglioso mondo della biologia abbiamo scoperto che i semi necessitano, per germinare, di subire uno shock.
E, a seconda del seme, ci sono 4 tipi di shock che innescano il processo di germinazione:

    1.  La vernalizzazione: esposizione a temperature molto fredde. 
    2.  L’estivizzazione: esposizione a temperature calde.  
    3.  L’affumicazione: attraversare un incendio (non lo sapevamo! Ma ci sono specie associate al ciclo degli incendi come le piante mediterranee o australiane).
    4.  La scarificazione: subire un’erosione, un’abrasione in superficie.

È qui che ci siamo chiesti…E se anche a noi, o meglio, al nostro talento, servisse uno shock per germogliare? Spesso il percorso di un seme è ignoto e imprevisto, soggetto a condizioni climatiche molto diverse tra loro: alle correnti, ai venti, talvolta a dei passaggi di consegna tra animali…

Se le ostilità e gli ostacoli che attraversiamo nell’ambiente lavorativo fossero parte di quel processo indispensabile alla scoperta del talento?
Del nostro unico e originalissimo modo di stare qui sulla Terra? E di portare questa unicità al servizio del nostro tempo?
Capire dove non vuoi stare ti dice dove andare.

Ci sono alcuni tipi di shock che conosciamo tutti, più o meno da vicino…
Il clima gelido in fabbrica, dicono ci siano dei tagli in programma.
La pressione altissima in ufficio, c’è una gara da vincere a tutti i costi.
Manca l’aria, siamo a fine mese e quel cliente ancora non paga.
E ancora, i commenti graffianti dei colleghi…

E se queste situazioni fossero gli shock necessari per germogliare?
Per capire dove sei?
Ma soprattutto, per capire chi sei tu?

Ma quanto deve durare questo shock?
Un periodo limitato! Lo shock è necessario, ma temporaneo. Altrimenti può danneggiare il seme, a volte irrimediabilmente.
E poi, come dice la Stefania AndreoliSiamo al mondo per stare bene, mica per sopportare”.

Quindi, se stai soffrendo per motivi legati al lavoro o alla realizzazione forse stai solo attraversando il tuo shock germinativo.

Lo shock è un passaggio, possiamo trovare il modo di dare un senso a questo passaggio. Di dargli il valore che ha e detiene.
Osservare la realtà, accoglierla, non fuggirle e non resisterle, ma stare e restare. Attendere, ma nel frattempo dedicare del tempo a noi soltanto, usando le mani, facendo qualcosa di nuovo, rimanendo nel movimento.

Steve Jobs dopo 6 mesi di studi, chiude con l’università per seguire un corso di calligrafia. Le conoscenze acquisite in quel corso saranno la base delle proprietà tipografiche del Macintosh.
Abbiamo organizzato dei laboratori per sperimentare, per conosocerci, per comprenderci e chissà… da cosa nasce cosa. https://www.frequenzaumana.it/eventi/#portaleeventi

Come un seme, fatti prendere alle spalle da un alito di vento, accarezzare dalle ali di una farfalla, trasportare fiducioso dal desiderio di sbocciare.
Stai nel flusso della Vita. E fidati, le cose vanno come devono andare e sfuggono spesso alla nostra comprensione.
Ma intanto, fai.

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